BIOGRAFIA

Enrico Longfils nasce a Mantova il 22 dicembre del 1914 da padre di origine belga e madre lombarda. Si laurea a Venezia all’Università Ca’ Foscari, in Lingua e letteratura inglese. Sarà professore di Inglese fino al 1971 quando, per dedicarsi in modo completo alla pittura, abbandonerà la scuola.

Nella sua formazione artistica ha un ruolo importante lo zio materno, Arturo Raffaldini, famoso restauratore che lo invita a dedicarsi alla pittura. I primissimi passi del pittore Enrico Longfils vengono mossi in una sperimentazione che, in alcuni casi, si rivolge all’astrattismo. In questa fase pittorica di cui rimangono rarissime opere, la firma è solamente “LONG”. Il suo percorso procede misurandosi anche con l’arte impressionista e post-impressionista da cui resta fascinato soprattutto per l’espressione del mondo naturale e dei paesaggi.

Già nel 1937, espone alla V Mostra sindacale Provinciale dell’Arte Mantovana in cui vengono portati i suoi paesaggi che esprimono una luce viva attraverso una pittura materica, densa, che unisce le pennellate all’uso della spatola e che, in certa misura, risente dell’influenza dei pittori più anziani del territorio come Guindani, Monfardini, Zanfrognini e Bresciani.

Paesaggio – E.Longfils- N.D. – olio su masonite – 40x20cm

Nel frattempo scoppia il secondo conflitto mondiale ed Enrico è chiamato nell’esercito come traduttore esperto. Al ritorno dalla guerra la sua pittura resta materica e l’uso della spatola si fa più vivo e presente. Partecipa ad alcune edizioni del premio Suzzara e a diverse mostre collettive e personali e si occupa anche di gestire la Galleria d’Arte Mantegna. I suoi quadri alternano luminosità e ariosità a colori più terrosi e plumbei fino alla fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 quando il paesaggio mantovano e le figure vengono lentamente abbandonate in favore di una pittura metafisica che diventerà la cifra di tutta la sua produzione fino agli ultimi giorni di vita. A guidare l’artista, in questa pittura simbolica, sarà il mito di Ulisse, la sua ricerca incessante, la tensione ad un approdo spesso ostacolato.

Il cielo, il mare, le rovine classiche saranno il paesaggio più frequente di quasi trent’anni dell’ultima produzione.

Lungo il corso della sua vita si sono occupati della sua produzione Dino Villani, Davide Lajolo, Renzo Biason, Gian Maria Erbesato e molti altri critici e amici.

Muore a Rimini il 15 agosto del 1992, vicino a quel mare che, per quasi 60 anni, era stato insieme al paesaggio della pianura, fonte di ispirazione

Trittico – E.Longfils – anni ’80 – 3*20x40cm